Descrizione
Comandante di un piccolo nucleo posto a difesa di importante posizione attaccata da preponderanti forze nemiche, riusciva, col fuoco della sua mitragliatrice, ad infrangere per oltre due ore l’impeto degli assalitori, infliggendo loro gravi perdite. Inceppatasi due volte l’arma la rimetteva in efficienza sotto il violento fuoco dei ribelli, continuando a falciare l’avversario che lo circondava. Resasi inservibile l’arma, per il tiro intenso, si slanciava da solo contro il nemico, infliggendogli nuove perdite a colpi di bombe a mano. Colpito a morte, cadeva dicendosi lieto di morire per la grandezza della Patria e la salvezza dei suoi compagni. Le ultime sue parole furono: "Viva l’Italia!".
Monte Longia (Valona), 23 luglio 1920