MAZZONI Don Giovanni

COD: 1abb1e1ea5f4 Categoria:

Descrizione

Quantunque dispensato dal presentarsi alle armi, allo scoppio della guerra vi accorse volontariamente dalla Siria, dove stava esercitando apostolato di religione e di italianità, e fu, nel proprio reggimento, costante e fulgido esempio del più puro amor di Patria e del più straordinario coraggio. Già tre volte premiato per distinte azioni di valore, primo fra i suoi soldati nel compimento della sua opera, non conobbe ostacoli e tenne il dovere mai come un limite da raggiungere, ma sempre come una, mèta da oltrepassare. In una speciale circostanza, messosi risolutamente alla testa di un manipolo di militari privi di comandante, nel momento più grave della lotta li trascinò arditamente contro il nemico,. più forte di uomini e di armi, e, con irresistibile impeto, lo debellò e lo costrinse alla resa, facendo prigionieri e catturando materiale. Ferito, rimase al combattimento finché non ebbe visto assicurata la vittoria. Già distintosi, per elette virtù militari, in numerosi combattimenti, sempre impavido nelle zone più fortemente battute dal fuoco avversario, sempre intrepido di fronte ai più gravi pericoli.

Carso, 23 maggio – 5 giugno; Comarie (Carso), 30 agosto 1917

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Medaglia d’Oro per la guerra 1915-18, dopo avere fieramente chiesto ed ottenuto l’assegnazione ad una unità di prima linea impegnata in aspra lotta, dava continua e chiara testimonianza del suo fervore di apostolo e della sua tempra di soldato, fuse nella esplicazione più nobile delle attribuzioni sacerdotali e nell’ascendente del più schietto ardimento e di ineguagliabile abnegazione. In giornate di cruenti combattimenti divideva, con raro spirito di sacrificio, gli eroismi di un reggimento bersaglieri, portando a tutti, pur tra i maggiori pericoli, le parole infiammate della fede e la voce trascinante del suo coraggio. In una alterna vicenda dell’accanita lotta, accortosi che un ferito, rimasto isolato, invocava aiuto, e nonostante che altri tentativi fossero rimasti soffocati nel sangue, con ammirevole temerità e consapevolezza, si lanciava per soccorrere il dipendente, né desisteva dal suo nobile intento pur quando il piombo lo colpiva ad un fianco. Ferito di nuovo e mortalmente, alle estreme risorse vitali affidava la sublimità mistica della sua intrepidezza, raggiungendo l’agonizzante, e spirando al suo fianco. Esempio mirabile delle più elette virtù, e di sublime coscienza dell’ideale patrio.

Rassypnaia – Petropawlowka (Fronte russo), 1 – 26 dicembre 1941

Informazioni aggiuntive

grado

anno del fatto - medaglia

data del fatto - medaglia