BANFI Alberto

COD: 698d51a19d8a Categoria:

Descrizione

Comandante di una squadriglia di torpediniere, nel corso di una ricerca notturna in prossimità di una base avversaria, riuscito a conseguire l’agognato contatto col nemico, con pronta, abile, audacissima manovra portò la squadriglia all’attacco spingendo con cosciente aggressività la propria torpediniera a ravvicinatissima distanza di un incrociatore inglese contro il quale, lanciati tutti i siluri, aprì il tiro dei suoi cannoni ed infine quello delle mitragliere. Inflisse così al nemico danni considerevoli mentre la sua silurante fatta segno alla preponderante reazione del fuoco avversario, veniva ripetutamente colpita. Gravemente ferito e visto vano ogni tentativo inteso a provvedere alla salvezza della torpediniera, dispose il salvataggio dei superstiti. Dopo aver con essi inneggiato al Re ed al Duce, non li seguì sulla silurante accorsa per raccoglierli, ma volle dividere con i moribondi e con i feriti più gravi l’estrema sorte della sua nave che si inabissava. Riportato alla superficie del mare dall’onda stessa che lo aveva sommerso, in uno sforzo sovrumano delle sue già provate energie, riusciva a riunire i superstiti rifugiatisi sulle zattere. Sopravvenute condizioni di tempo avverse, guidò i naufraghi ispirando in tutti, con la sua esemplare forza d’animo, calma e serenità. Ricuperato infine dopo 36 ore da unità nazionali, egli volle e seppe essere ancora di aiuto alla sua gente dando le direttive opportune perché tutti potessero essere salvati. Luminoso esempio di eroico ardimento, di elevatissime virtù militari e di ammirevole spirito di abnegazione.

Canale di Sicilia, 12 ottobre 1940

Informazioni aggiuntive

grado

anno del fatto - medaglia

data del fatto - medaglia